domenica 9 marzo 2008

Dalla parte del lettore

Mettiamoci per un attimo dalla parte del lettore, che è la vittima (consapevole o meno) del nostro operato.

Daniel Pennac nel suo saggio "Come un romanzo" ha definito "i diritti imprescrittibili del lettore":

  • 1. Il diritto di non leggere

  • 2. Il diritto di saltare le pagine

  • 3. Il diritto di non finire il libro

  • 4. Il diritto di rileggere

  • 5. Il diritto di leggere qualsiasi cosa

  • 6. Il diritto al bovarismo (malattia testualmente contagiosa)

  • 7. Il diritto di leggere ovunque

  • 8. Il diritto di spizzicare

  • 9. Il diritto di leggere ad alta voce

  • 10. Il diritto di tacere


Proviamo a fare una riflessione su questi diritti e chiediamoci: noi scrittori cosa possiamo fare per i nostri lettori?

Da buon scrittore mi preoccuperebbe sapere che il lettore applicasse il diritto di saltare le pagine come quello di non finire il libro.

Vorrebbe dire che in quel particolare frangente qualcosa non ha funzionato a dovere.

Noi scrittori, cosa possiamo fare per evitarlo?

Uno dei principali fattori che spingono il lettore a saltare le pagine è la noia: pagine troppo fitte di descrizioni inutili e ridondanti, dialoghi superflui, ritmo dell'azione che procede lento come una lumaca, scrittura poco coinvolgente.

Queste sono solo alcune delle criticità di un racconto o di un romanzo, ma sono un ottimo punto di partenza.

Esaminiamole una per una e chiediamoci se i nostri lavori hanno questi punti deboli; molto probabilmente la risposta è no, affatto, figurati, noi non siamo come gli altri.

Proviamo a chiedere il parere a quattro o cinque persone fidate: sono sicuro che avranno una visione più obiettiva della nostra e potranno far notare eventuali criticità nella narrazione che a noi erano sfuggite.

Volete usare di più: create un blog, incollate alcune parti di testo e poi chiedete a tutti i lettori feedback e pareri.

Scoprirete che ci sono tante persone pronte a darvi suggerimenti e consigli preziosi.

Davide

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