mercoledì 27 febbraio 2008

Esercizi di scrittura creativa: 21 lettere, 21 parole

Questo esercizio è molto semplice.

Partendo dall'elenco delle 21 lettere dell'alfabeto si crea un elenco di 21 parole che iniziano con quella lettera.

Scriviamo un breve storia (4 o 5 righe) per ogni parola.

Per semplicità potete partire da questo elenco

  • Aquila

  • Banana

  • Canguro

  • Delta

  • Etto

  • Fango

  • Giallo

  • Hello

  • Ischia

  • Luce

  • Mantice

  • Napoleone

  • Otre

  • Puntura

  • Quaglia

  • Re

  • Sasso

  • Tronco

  • Ugo

  • Valle

  • Zanna


Inventate, lasciate andare la fantasia, scegliete voi se essere i protagonisti di questi brevi storielle, o se parlate di fatti, situazioni e imprevisti accaduti ad altri.

Divertitevi, scrivete, rileggete e... sorridete ;-)

martedì 26 febbraio 2008

L'atmosfera che seduce

Vi è mai capitato, raccontando una storia, un evento, le vostre vacanze, di sentire che la gente pendeva dalle vostre labbra?

Cosa significa esattamente pendere dalle labbra?

Quando il nostro racconto affascina e appassiona, chi ci ascolta pende letteralmente dalle nostre labbra: abbiamo catturato la sua l'attenzione.

Questo meccanismo è valido sia quando raccontiamo a voce un racconto, sia quando lo scriviamo.

Quello che diciamo o scriviamo diventa interessante e tutti si chiedono: e ora cosa succede?

Questa abilità non è una magia o un incantesimo, anche se possiamo dire di aver stregato il nostro pubblico.

Come possiamo riuscirci?

Se ci limitassimo a descrivere una scena in maniera fredda, distaccata e fin troppo oggettiva, il nostro pubblico (ascoltatore o lettore) si annoierebbe subito.

Ricordatevi che stiamo raccontando una storia, non dando una definizione del vocabolario.

Quello che dobbiamo fare è scegliere solo alcuni dettagli descrittivi che ci permettano di introdurre la scena e poi attraverso le parole siamo pronti per guidare il nostro pubblico nel mondo delle sensazioni e delle emozioni.

Iniziamo il racconto ad un livello molto alto e superficiale e poi parola dopo parola scendiamo in profondità nel cuore pulsante delle nostro emozioni.

Amore, odio, paura, freddo, caldo, timore, stupore sono tutte emozioni valide e se ci pensate un attimo ce ne sono a centinaia di emozioni.

Un racconto che affascina e appassiona tocca il nostro pubblico nel vivo, lo coinvolge nella trama, lo rapisce e lo conquista.

Aprite la vostra scrittura alle emozioni, non abbiate paura di dare loro forma attraverso le parole... fatelo e sarete riusciti a sedurre, incantare, stregare.

lunedì 25 febbraio 2008

Esercizi di scrittura creativa: perso e ritrovato

Oggi giochiamo con la creatività e la fantasia.

Siamo i proprietari di uno dei più frequentati negozi della nostra città: migliaia di persone ogni giorno ci fanno visita o ci telefonano, ma la cosa più assurda è che vengono a trovarci anche migliaia di oggetti.

Il nostro negozio si chiama Perso e Ritrovato: raccoglie tutto quello che la gente smarrisce o perde per strada.

A destra c'è l'ingresso: una lunga fila di persone aspetta il suo turno; alcune sembrano persone normali, altre hanno un aspetto bizzarro.

A sinistra si apre invece l'ingresso verso l'area logistica: abbiamo adottato uno dei sistemi più efficienti per la raccolta e la ricerca degli oggetti; in questo modo interrogando opportunamente il nostro computer possiamo individuare ogni oggetto e proiettarlo al centro della stanza.

Comodamente seduti davanti al nostro computer scorriamo la lista degli oggetti arrivati nelle ultime dodici ore:

  • un ferro da stiro a forma di ferro di cavallo

  • un vaso di plastica senza fondo

  • un bagnacapelli

  • un perdichiavi

  • un cubo rotondo

  • un accendino ad acqua

  • un orologio segna secoli

  • un cellulare con schermo da 15"

  • un ombrello con lettore mp3

  • un telo d'aria

  • una rana rimbalzina

  • un libro senza pagine

  • una sauna portatile

  • un telecomando vocale

  • una radio a ultrasuoni


A cosa serviranno? Chi sarà il proprietario?

Giocate con questi strani e originali oggetti: sceglietene alcuni e scrivete la loro storia, la loro forma, il loro utilizzo e scopo; immaginate a chi appartengano e come li hanno persi.

Date libero sfogo alla vostra fantasia...

Buon lavoro!

domenica 24 febbraio 2008

Combiniamo le idee

Com'è andata la vostra passeggiata alla ricerca di idee? Ne avere trovate molte? Spero di sì; se invece la vostra "caccia" è stata magra, prendete a prestito le mie.

Un'idea da sola non fa una storia, non fa la trama, non basta per creare qualcosa che sia interessante da leggere, che colpisca il nostro lettore.

Non è necessario lavorare su una trama complessa e molto articolata: molto spesso un andamento più semplice o lineare aiuta il lettore a non perdersi e a seguire la storia dalla prima all'ultima pagina.

Torniamo alle nostre idee.

Prendiamo un foglio di carta e in alto in orizzontale scriviamo le nostre idee una accanto all'altra (cercate di sintetizzare al massimo i concetti); poi facciamo lo stesso in verticale, in modo da creare una matrice come quella dell'esempio qui sotto
(per motivi di spazio è formata unicamente da 3 elementi, ma voi inseriteli tutti)



A questo punto giocate con tutte le combinazioni possibili, ignorando i casi in cui l'idea in orizzontale si incrocia con se stessa in verticale.

Per ogni incrocio immaginatevi la trama di una storia che abbia al suo interno le due idee insieme.

Come potrebbe essere una storia in cui il protagonista sta per mangiare un hotdog (che a sua insaputa contiene un dito umano invece della carne) che incontra una donna che nasconde nella valigia mani umane?

Cosa succede se vogliamo scrivere una storia i cui protagonisti sono il pilota di shuttle paralizzato e la sirena avvistata dal bagnino in spagna?

Provate le vostre combinazioni e se volete scrivetele qui tra i commenti.

Buon lavoro!

sabato 23 febbraio 2008

A caccia di idee

L'ambiente stesso in cui lavoriamo aiuta il lavoro dello scrittore creativo, ma non sempre le idee arrivano stando seduti davanti alla scrivania: a volte è più facile uscire e andare a prendere una boccata d'aria.

Non c'è una tecnica specifica per farsi venire in mente un'idea, anzi l'idea per un racconto; non c'è un pulsante magico da toccare nella nostra testa che attiva qualche funzione nascosta che inizia a sparare idee a destra e a manca.

Sviluppare la creatività, e quindi la produzione idee è una questione di pratica e di esercizio.

In questo modo la creatività può essere migliorata, potenziata, arricchita e in questo modo le vostre idee saranno nuove, ricche, originali.

Un'idea nasce da uno spunto, ma poi si evolve e muta in una direzione diversa rispetto alla scena principale.

Siamo per strada e vediamo un cane che scodinzola e abbaia, si avvicina a noi e si lascia accarezzare e coccolare; poi si alza e se ne va, non prima di averci detto grazie.
Si, il cane ha detto grazie, non ha abbaiato ha proprio parlato e detto grazie.

Da una scena comune e normale ci siamo spostati su un binario diverso.
Questa nuova strada potrebbe portarci verso la fiaba, o verso scenari da Alice nel paese delle meraviglie, o ancora verso la pazzia: il cane ha parlato veramente o il protagonista ha strane allucinazioni? Dove lo porteranno? Cosa farà? Cosa accadrà?

Ogni argomento originale e bizzarro che vi colpisce, annotatelo: se vi viene in mente subito come potrebbe ribaltarsi la situazione, segnate anche questo sviluppo sul foglio.

Andate avanti così: una camminata di un paio d'ore regala almeno quattro o cinque di questi "semi".

Ecco io ad esempio che cosa ho annotato sul mio blocknotes (tra quadre ho indicato il cambio di binario):

  • Un venditore di panini, gli ordino un hotdog... [all'improvviso mi ritrovo tra le mani un panino che contiene un grosso dito]

  • Un aspirante pilota di shuttle riceve finalmente la lettera dalla Nasa: è stato scelto per la prossima missione. Prende l'ascensore e [un cavo si rompe, l'ascensore precipita... il pilota si salva ma rimane paralizzato]

  • Una donna viene fermata alla dogana e costretta ad aprire la valigia: al suo interno trovano [alcuni parti di un corpo umano: la preoccupazione aumenta quando
    si scopre che le mani sono 4, e sono tutte mani sinistre]

  • Treno Milano Roma [il nostro treno Eurostar invece di metterci 4 ore, invece di metterci 5 ore come spesso accade per i ritardi, ci mette solo un'ora e mezza...]

  • Spagna: il bagnino non credeva ai propri occhi [aveva appena visto in acqua una sirena]


Come ogni seme che si rispetti, bisogna prendersene cura: va quindi nutrito, bagnato, fatto crescere per poi vederlo sbocciare.

Un passo alla volta...

venerdì 22 febbraio 2008

Strumenti e suggerimenti per gli scrittori creativi

Siete riusciti a procurarvi tutti gli oggetti descritti nell'articolo "Gli strumenti dello scrittore creativo"?

Avete già iniziato a lavorare sul vostro spazio dedicato alla scrittura?

Spero proprio di sì, perché abbiamo ancora molto da fare...

Molti scrittori si preoccupano di avere un cestino molto capiente dove buttare tutte le brutte, le prove e i fogli imperfetti.

Vignette, fumetti e film prendono in giro lo scrittore, rappresentando la sua stanza sommersa da fogli accartocciati e appallottolati.

Lo scrittore creativo ragiona in un altro modo: non cestina nulla.

La creatività ha un "motto": le idee sono come il maiale, non si butta via niente.

Se vi viene in mente un personaggio, una scena, una frase, una descrizione annotatela sul foglio: se poi pensate che sia qualcosa che non serve a nulla, non commettete l'errore di dire, che schifezza! Non cestinate il foglio.

Lo scrittore creativo, archivia e tiene tutto, tutto può servire, forse non oggi, non domani... ma tra qualche mese?

Stessa cosa per un racconto la cui trama scorre rapida e veloce per le prime due o tre pagine, poi rallenta e si ferma perchè non sapete come portarlo avanti.

Non buttate via tutto pensando che non funzioni: mettetelo in una cartelletta e conservatelo, tornerà utile più avanti.

Sostituite quindi il cestino dello scrittore tradizionale, con uno o più scatole, cartellette, raccoglitori, sacchetti: sceglieteli neutri o colorati, come meglio piace a voi.

Quando uscite, portatevi sempre con voi un piccolo blocknotes e una penna, idee, spunti e suggerimenti possono arrivare in qualsiasi momento: ricordatevi di annotare tutto.

Non perdete tempo a pensare cosa potrei farne, come mi potrebbe essere utile: se qualcosa ha attirato la vostra attenzione, vi ha colpito, annotatelo.

Per capire come usarlo c'è sempre tempo...

Ora che siete pronti per uscire, rigorosamente armati di blocco e penna, andiamo in missione: alla nostra scrivania, al nostro ambiente creativo, serve un oggetto nuovo.

Andate a caccia di un oggetto originale o insolito, di qualcosa che attiri la vostra attenzione, che vi piaccia a pelle, che vi colpisca.

Potrebbe essere un oggetto in vendita, come un oggetto che vi regalano o che trovate sul ciglio di una strada; per favore, non rubate nulla, io la cauzione non ve la pago...

A "missione" compiuta, tornate alla "base": appoggiate l'oggetto nel vostro ambiente creativo e preparatevi.

Il nostro viaggio nel mondo della scrittura creativa e della scrittura emozionale, sta per iniziare...

giovedì 21 febbraio 2008

Raccontami una storia

"Papà, papà raccontami una storia": fin da piccoli chiediamo ai nostri genitori, ai nonni, alla tata di raccontarci una storia, una favola.

In queste storie c'è quasi sempre un lieto fine, ma anche un messaggio, una lezione di vita.

In maniera del tutto inconsapevole i genitori insegnano ai figli attraverso il racconto i pericoli del mondo.

Proviamo a pensare a Fedro, a Osopo o La Fontaine: nelle loro fiabe c'è sempre una morale, un messaggio chiaro, una lezione di vita o una massima.

Hanno un comportamento analogo le brevi storielle zen: lezioni concise e dirette ma a volte enigmatiche e sibilline.

Le storie mantengono questo potere anche sugli adulti: sono uno strumento efficace sia per comunicare un messaggio che per trasmettere un insegnamenti o motivare all'azione.

Da una storia che prende vita nella foresta, possiamo arrivare ad una metafora sul ciclo di vita di un prodotto.

Da un racconto sulla vita degli scoiattoli, possiamo prendere spunto per parlare di organizzazione aziendale e di marketing.

Con un pò di esperienze si possono creare racconti con scopi specifici: team building, coaching, training, creatività.

Il nostro viaggio nella scrittura creativa è anche un viaggio nell'arte di saper raccontare una storia e mandare un messaggio.

Un messaggio che diventa stupore.

mercoledì 20 febbraio 2008

Creiamo l'ambiente adatto

Qual'è l'ambiente più adatto per scrivere e sopratutto scrivere in maniera creativa?

Non esiste una risposta univoca a questa domanda: ognuno di noi deve crearsi il suo ambiente "protetto" in cui lavorare.

Posso darvi una serie di consigli, di spunti, di suggerimenti e raccontare le soluzioni adottate da me e da altri.

Creare l'ambiente adatto non ha nulla a che vedere con strani riti voodoo, sacrifici di capre o benedizioni della stanza in cui lavorate.

La regola di base è comunque valida per tutti: spegnete il cellulare, chiudete eventuali programmi di chat e i software di posta elettronica: quando si crea è meglio non essere disturbati.

Creare l'ambiente adatto significa essere a proprio agio, lavorare nella migliore condizione possibile.

Per prima cosa scegliete un posto che sia vostro e solo vostro, il vostro angolo creativo.

Quando l'avete trovato iniziato a renderlo caldo e confortevole, vivo e pulsante, seguiamo l'istinto: non deve vincere il premio Interni 2008 o finire sulla copertina di qualche rivista d'arredi.

Io lavoro meglio con una musica di sottofondo; tra i miei artisti preferiti ci sono Enia, Blackmore's Night, Loreena McKennitt, Cranberries, Yann Tiersen, Jimmy Somerville e gli Evanescence (non si accettano commenti negativi sui miei gusti musicali...).

Diciamo che ho scoperto che alcune musiche e artisti funzionano meglio con certi generi letterari che con altri, ma dipende molto dal contesto e dalla scena che stiamo scrivendo: ho un solo consiglio da darvi, sperimentate.

Io mposto il volume della musica ad un livello basso, mi serve solo come sottofondo.

Altri preferiscono un "a tutto volume" utilizzando generi musicali "più duri", non importa, basta che vi troviate a vostro agio.

Consiglio di avere una scrivania abbastanza grande (a noi scrittori creativi serve tanto spazio) e possibilmente sgombra.

Se siete i classici tipi disordinati, approfittatene per fare un pò di ordine.

Se il disordine e il caos invece sono parte integrante del vostro ambiente ideale per la scrittura, fate una bellissima pila di fogli a lato: create un ordine disordinato.

Alle pareti io appendo poster, puzzle, immagini e cartoline di ogni genere e stile: mi aiutano a far spaziare la mente lontano e a fare rapidi salti tra spazi, tempi e luoghi differenti.

Se pensate invece che le immagini alle pareti possano distrarvi, lasciatele vuote per ora, vedremo dopo con cosa coprirle.

Prestate attenzione alla sedia che usate, quando si lavora con la scrittura e la creatività il tempo vola in un attimo e stare seduti per tre o quattro ore di fila su una sedia scomoda, nuoce alle nostre articolazioni.

Ho appena parlato di tempo: per uno scrittore creativo il tempo è relativo, mettete via orologi, sveglie, pendole della nonna e orologi da parete, sono solo un fastidio inutile.

Il più è fatto: postate nei commenti le vostre soluzioni e i suggerimenti, tra qualche settimana riprenderemo questo argomento da un altro punto di vista e ci saranno sicuramente utili.

La paura del foglio bianco

La paura del foglio bianco: secondo alcuni non esiste, è tutta una manovra di marketing per vendere corsi o libri "per superare la paura del foglio bianco".

Sapete cosa vi dico? E' vero, è una manovra di marketing, ma questa volta la soluzione non costa nulla, consideratelo un primo esperimento di "onlus creativa" ;-).

Scherzi a parte per qualcuno la paura del foglio bianco esiste veramente: nella nostra testa si accavallano decine di idee, trame pazze, personaggi originali e divertenti e poi, quando decidiamo di scrivere i nostri pensieri, c'è solo il vuoto.

Non ci ferma la paura del foglio bianco in sé, è la nostra indecisione a fregarci: parlo di questo argomento o di quest'altro? Da dove inizio? Come lo dico? E' la paura di dover scrivere una riga e poi di doverla cancellare. Lì sul foglio rimane la prova indelebile del nostro errore: non serve CSI per smascherarci, siamo noi i colpevoli, noi abbiamo ucciso quelle parole con un gesto, una riga.

E allora? Dico io? Possiamo sempre iniziare con una nuova riga, questa è solo la brutta. Già la brutta, sì quella che facevamo a scuola, prima di copiare il tema sulla bella.

A dirla tutta, questa non è nemmeno la brutta, ma solo un inizio, un piccolo esperimento; ricordate che nessuno vi guarda, nessuno vi giudica, nessuno vi critica o vi prende in giro per quello che scrivete.

Prendete la prima cosa che vi passa per la testa e scrivetela, senza stare troppo a pensarci, provate: non importa quale sia l'argomento, non siamo qui per fare un saggio o un trattato scientifico, dobbiamo solo riempire questo foglio bianco di lettere.

Lo so qualcuno mi sta prendendo alla lettera, va bene lo stesso: se preferite, scrivete tutto l'alfabeto (non importa in che ordine...).

Se preferite dall'alfabeto possiamo passare al vocabolario: aprite il dizionario su una pagina, senza guardare puntate la penna sulla pagina e guardate che parola avete scelto.

Scrivetela nel centro del foglio, cerchiatela e tutt'intorno scrivete una serie di parole collegate.

Ad esempio se la parola è automobile, potreste scrivere intorno: ruote, benzina, formula 1, parabrezza, camion, 2 posti, bollo, assicurazione, volante, autoradio, tom tom, vivavoce, sedili in pelle, ruota di scorta, motore, cavalli, lunotto, luci, freccia, esame.

E' il vostro turno: ora provate con la parola scelta da voi.

Se invece preferite lavorare con le lettere dell'alfabeto: nel foglio scrivete in ordine sparso una parola che inizia con ogni lettera; ad esempio: albero, bambola, cane, dado, edera, fiore, gatto, hotel, indice...

Se nella vostra mente persiste il vuoto, ricorriamo al piano B: prendere il primo libro che avete sottomano, apritelo su una pagina a caso e scrivete il contenuto, scrivete anche tutta la pagina se necessario.

"Per diventare scrittori bisogna tenere in mano la penna" diceva la mia insegnante, e aveva ragione, considerate tutto questo come una piccola palestra per la scrittura.

Fermatevi infiene a guarda quello che avete davanti.

Improvvisamente il nostro foglio non è più bianco, l'abbiamo inciso con la penna, la matita, i colori.

Riprovate con un altro foglio e altre parole, fatelo almeno un paio di volte.

Non pensate a quello che state scrivendo, scrivetelo e basta.

Non buttate via niente, se fate un errore, tirate una riga e continuate...

Ricordate: alla fine il foglio bianco capitola sempre.

domenica 17 febbraio 2008

Gli strumenti dello scrittore creativo

Lo scrittore creativo, è a tutti gli effetti uno scrittore e, come potrete immaginare, scrive.

Lo scrittore creativo non si limita però a scrivere, ma a questa attività ne affianca diverse altre:

  • pensa

  • fa vagare lontano la mente

  • libera i pensieri e poi li rincorre

  • crea

  • combina

  • produce


Se provate a consultare un manuale qualsiasi di scrittura, troverete alcune righe che dicono più o meno questo: ad uno scrittore sono sufficienti 3 oggetti per poter lavorare

  • dei fogli di carta bianca

  • una penna

  • un supporto rigido su cui appoggiare i fogli


Come abbiamo detto prima, noi non siamo semplici scrittori, gli scrittori creativi sono figure variegate e articolate.

Uno scrittore creativo ha bisogno di

  • fogli di carta bianca ma anche colorati

  • di penne e pennarelli di ogni colore e tratto

  • di un block notes e una penna da portare sempre con se (non si sa mai quando arriva l'idea o la folgorazione)

  • di musica o di silenzio a seconda dei casi

  • di luce, di colori ma a volte anche di buio e sfumature di grigio

  • di uno spazio abbastanza grande dove poter appoggiare i fogli e tutto il resto che scopriremo a poco a poco nei prossimi articoli


Molti scrittori lavorano metodicamente: iniziano a lavorare alle 9, scrivono per 3 ore o fino a quando hanno prodotto 10/15 pagine e poi appoggiano la penna sul foglio e dicono, ecco per oggi ho finito. Lo stesso Stephen King segue questo approccio metodico 7 giorni su 7.

Lo scrittore creativo scrive e non si preoccupa delle pagine, delle ore, del tempo.
Lo scrittore creativo scrive ovunque gli capiti: l'idea creativa arriva all'improvviso e bisogna coglierla al volo, annotarla sul foglio e poi svilupparla, ampliarla, darle vita; per questo è fondamentale portare sempre con sè un piccolo block notes e una penna (lo so le donne con la loro borsa da Mary Poppins sono avvantaggiate, ma noi abbiamo tante tasche nei pantaloni, nelle giacche e nelle camicie).

Ah stavo quasi per dimenticarlo: lo scrittore creativo ha altri 2 strumenti potentissimi: l'immaginazione e i sogni.

Presto scopriremo come usarli...

lunedì 11 febbraio 2008

Introduzione al metodo

Cos'è la scrittura creativa? In cosa consiste?

La scrittura creativa è un continuo alternarsi di fasi di divergenza e fasi di convergenza.

Nelle fasi di divergenza la mente è libera di volare lontano, di spaziare esplorando mondi, scenari, situazioni, ambienti: stiamo viaggiando nel mondo del fantastico, dove tutto è possibile.

E' in questo mondo che nascono le idee per le nostre storie: non importa se siano reali, bizzarre o fantastiche, nascono tutte qui.

Quando abbiamo fatto il pieno di idee, entriamo nella fase della convergenza: è il momento di scegliere la strada da dare alla nostra storia, di pesare le soluzioni trovate, mettere da parte quelle che in questo momento non ci servono e tenere i semi per la nostra narrazione.

La scrittura creativa è un continuo divergere e convergere: descrizioni, azioni, eventi, personaggi e dialoghi possono essere il frutto di questo processo.

La scrittura creativa non è solo questo: è attenzione ai dettagli e ai particolari.
Per questo è importante sviluppare la propria capacità di raccontare attraverso tutti e cinque i sensi e poi andare oltre collegando i sensi con le emozioni.

Proprio per questo motivo, la scrittura creativa può tranquillamente essere chiamata anche scrittura emozionale: coinvolge, rapisce, seduce e conquista il lettore.

Gli esercizi di scrittura creativa stimolano i diversi processi della nostra mente per arrivare a produrre una capacità di pensare e di combinare elementi dai caratteri unici.

L'apprendimento e la pratica continua della scrittura creativa possono quindi aiutare a sviluppare le capacità mentali che permettono a un individuo di diventare più creativo e flessibile.

La scrittura creativa infatti migliora anche lavorando sulla propria creatività: l'obiettivo comune è aprire la mente, rompere gli schemi, osservare il mondo con occhi diversi.

Hubert Jaoui, uno tra i più grandi creativi esistenti una volta mi ha detto "tutti possiamo essere creativi", io aggiungo "tutti possiamo essere scrittori creativi".

La storia della scrittura creativa

Prima di toccare con mano le tecniche di scrittura creativa e il mondo esperienziale che le circonda, facciamo un salto nella storia della scrittura creativa.

Lascerò parlare i miei "testimonial", di meglio non posso fare.

Italo Calvino è uno dei grandi precursori della scrittura creativa: la chiamava letteratura potenziale, ma senza saperlo ha gettato le basi proprio per questa sua naturale evoluzione.

Italo Calvino è infatti uno dei fondatori dell’OuLiPo (Ouvroir de Littérature Potentielle), tradotto con Opificio di Letteratura Potenziale: è «una singolare consorteria di letterati, dediti a escogitare bizzarre invenzioni partendo da regole formali severamente costrittive, improntate a uno spiccato gusto matematizzante» (Mario Barenghi, «Poesie e invenzioni oulipiennes», in: Italo Calvino, Romanzi e racconti, Milano, Mondadori, 1994, pp. 1239-1245).

Uno degli scopi principali dell'Opificio di Calvino era quello di creare una serie di strumenti di creazione letteraria utilizzabili da tutti.

La mia seconda testimonial è Patricia Highsmith, la celebre autrice di romanzi polizieschi che in uno dei suo libri descrive il suo processo creativo e il modo con cui dall'idea arriva allo sviluppo della trama e dell'intrigo.

Non potevano mancare all'appello due grandi creativi del panorama italiano: Gianni Rodari e Bruno Munari, i cui scritti, teorie e idee hanno alimentato il fuoco della mia creazione.

Altri testimonial d'eccellenza sono Terry Brooks e Stephen King: proprio durante la lettura dei loro libri "A volte la magia funziona. Lezioni da una vita di scrittura" e "On writing" sono nate alcune delle tecniche di scrittura creativa dei miei corsi.

Non posso non citare la via dell'artista di Julia Cameron, una grande maestra e fonte di continue ispirazioni.

Non mi resta che l'ultimo testimonial, purtroppo è quasi impossibile incontrarlo dal vivo: parlo del creative problem solving.

Questo metodo nato e creato per risolvere problemi è uno dei pilastri portanti della mia scrittura creativa: mi limito a ringraziare i padri fondatori Alex Osborn e Sidney Parnes ma anche coloro che in questi anni ne continuano la ricerca, lo sviluppo e l'applicazione pratica.

Un grazie particolare a Matteo Cattullo, Laura Switalski, Gianni Clocchiatti e Hubert Jaoui che hanno innaffiato con la loro conoscenza i semi di questa pianta forte e robusta.

domenica 10 febbraio 2008

Posso diventare uno scrittore creativo?

Posso diventare uno scrittore creativo?

E' una tipica domanda che mi viene fatta spesso con un misto di dubbio e di speranza.

Probabilmente non sono il primo a cui viene chiesto e non sarò di sicuro l'ultimo.

La differenza è nella risposta: per me SI, puoi diventare uno scrittore creativo.

Per troppo tempo tutto il mondo della creatività è rimasto appannaggio di una piccola casta d'elite che credeva di appartenere ad una razza di grandi creatori.

A torto si pensa troppo spesso che l'esercizio, lo sforzo, l'impegno e l'allenamento non possano competere con la spontaneità e il dono dalla nascita.

Siamo veramente sicuri che in questi casi sia veramente un dono spontaneo? Non è forse vero che in molti casi è l'ambiente in cui cresciamo a portarci a contatto con una serie di esperienze e a precludercene altre?

In realtà semplicemente non si presta più attenzione ad una serie di automatismi che consideriamo nostri perchè ormai sono entrati a far parte della nostra vita.

Chi risponde che, "no assolutamente non potete diventare uno scrittore creativo", parte dal pressupposto che non la scrittura non si può insegnare, che è qualcosa che o si ha o non si può riprodurre.

La vera scrittura creativa ribatte a queste prese di posizione con una serie di strumenti per scrivere e creare utilizzabili da tutti.

La scrittura creativa non ti insegna i tecnicismi della scrittura proprio perché lavora sul contenuto, sulle parole e la loro combinazione per creare trame nuove e uniche.

Uno scrittore creativo non è necessariamente uno scrittore nel senso stretto del termine, ma è un appassionato di scrittura interessato a migliorare lo stile e la forma della propria scrittura.

Chiunque abbia una passione per la scrittura, può migliorare attraverso la creatività.

Davide

sabato 9 febbraio 2008

Luci e ombre della scrittura creativa

Scrittura creativa di qua, scrittura creativa di là, insomma ovunque la buona vecchia scrittura si è trasformata in scrittura creativa.

Inizio a sfogliare libri, siti, programmi di corsi e ho sempre la sensazione di vedere dei corsi di scrittura tradizionale con un aggettivo in più: creativo.

Certo stiamo parlando di un aggettivo qualificativo e non un aggettivo da poco.

Forse il primo che ha avuto l'idea geniale di definire il proprio corso o libro, scrittura creativa, ha visto lontano, si è distinto dalla massa fornendo qualcosa di apparentemente diverso.

Si può parlare di scrittura tecnica, commerciale, ma quando si parla di scrittura creativa, ecco che la frase assume un sapore diverso, speciale: le logiche di marketing hanno poi fatto il resto.

Partendo da questa idea, tutto lo scibile esistente sulla scrittura come per magia si è trasformato in scrittura creativa.

Il nostro grande Gianni Rodari scommetto che potrebbe scriverci una o più fiabe su questo binominio fantastico scrittura e creatività e ne nascerebbe una fiaba davvero bizzarra.

La scrittura creativa non è confronto tra i testi scritti come compito a casa, non è affrontare qualche tema bizzarro o partire da un incipit comune per generare storie diverse.

La scrittura creativa porta alla luce le nostre emozioni vere e profonde, ci permette di creare un legame forte ed empatico con chi ci legge.

La scrittura creativa segue le regole della scrittura tradizionale, ma va oltre, quello è il punto di partenza; il punto d'arrivo? Solo la nostra immaginazione lo può sapere.

martedì 5 febbraio 2008

Scrivere è... condividere

Diciamocelo pure, quello che fanno di noi degli scrittori, sono i nostri lettori, il nostro pubblico, che seduti comodamente a casa loro, si godono lo spettacolo che gli abbiamo confezionato.

E se la confezione tradisce le aspettative del nostro lettore? Prendi una bella ragazza mettila sulla copertina (meglio se in bikini), inventa un titolo accattivante e gli esperti del marketing ti diranno che con buone probabilità almeno 3 o 4 persone su 10 compreranno il tuo libro.

Gli esperti non dicono però che se il contenuto del libro fa schifo, la copertina non può salvarti dal passaparola di tutte le persone che ne sparleranno.

Risultato un vero disastro, quindi non credere che basti usare questi mezzucci per farsi conoscere dai lettori e dalle lettrici.

Scrivere significa convididere quello che abbiamo scritto, invitando chi vogliamo ad esprimere un giudizio sul nostro manoscritto.

Consigli, suggerimenti e critiche costruttive sono le benvenute e servono a migliorare il nostro scritto e a crescere come scrittori.

Proviamoci, non custodite gelosamente le vostre opere nel cassetto in attesa di chissà quale evento fortuito, agite in prima persona, condividete e se non sapete con chi farlo o avete paura o siete a caccia di consigli, io sono qui ;-)

Scrivete anche a me (la mia email è: davide.giansoldati@gmail.com)