venerdì 27 giugno 2008

Intervista a Luca Lorenzetti


Questa settimana per la nostra rubrica "Trucchi e sfide..." intervistiamo Luca Lorenzetti, che, oltre ad essere uno scrittore, cura i contenuti del portale www.scritturacreativa.com.

D: Pronti? Si parte! Chi è Luca Lorenzetti?
R: Luca Lorenzetti, a differenza di molti suoi coetanei, deve ancora capire bene cosa farà da grande.

D: Si, ma nel tuo curriculum ci sono già dei traguardi importanti. Sei l'autore di Un posto per scrivere. Indagine sulla scrittura creativa in Italia.
R: Sì, un libro che è uscito nel 2002 e che contiene interviste ad alcuni autori italiani che sono stati - e in alcuni casi sono tuttora - insegnanti di scrittura creativa, come ad esempio Carlo Lucarelli, Marcello Fois, Alessandro Baricco, Dacia Maraini, Annalisa Bruni e molti altri.
Dal libro è nata contestualmente anche l'idea di promuovere un sito web, www.scritturacreativa.com, che mi permettesse di stabilire un contatto diretto con i lettori e soprattutto di non far invecchiare tutto il materiale che avevo inserito nella pubblicazione. Da un paio d'anni il sito si è trasformato in un blog - non poteva essere diversamente - e oggi,
nonostante siano passati 6 anni, mi diverto ancora a curarlo e aggiornarlo, anche se vorrei farlo con ancora maggiore costanza e dedizione.

D: E' un sito interessante e molto utile. Mi rendo conto che non sia semplice tenerlo aggiornato viste le continue novità legate direttamente o indirettamente al mondo dell'editoria....
Qual'è il dato più interessante che è emerso dalla tua ricerca?

R: Sono diversi i dati notevoli che sono emersi. La principale conquista, a mio parere, è stata quella di contribuire a sfatare una serie di luoghi comuni legati alla scrittura e al suo insegnamento.

D: Ad esempio?
R: Io ero partito nella ricerca - parliamo di oltre 10 anni fa - con moltissimi pregiudizi e parecchio cinismo. Per me l'insegnamento della scrittura creativa era quasi un non-sense, ma il fatto che esisteva, e che qualcuno lo praticava sia da insegnante che da allievo, lo rendeva vero e, per questo, incredibilmente affascinante.
Era come dire: "Ma allora è vero! Si può davvero insegnare (e imparare) a scrivere narrativa". Per me al tempo la narrativa era un "mistero senza fine bello", come si dice. Una pratica assolutamente imperscrutabile e misteriosa. E il fatto che c'era qualcuno che ne aveva imparato a conoscere gli aspetti tecnici e psicologici, e poteva trasmetterli ad altri, per me era una scoperta piena di meraviglia.
Ho imparato molte cose durante la ricerca, attraverso le interviste agli autori, e il confronto con alcuni partecipanti a questi corsi, e oggi la mia idea, per molti versi, è cambiata radicalmente.
E credo che tutto parte proprio dal grande equivoco che c'è attorno alla locuzione "scrittura creativa".

D: Vuoi spiegarci meglio?
R: La gente si chiede, non a torto forse, come è possibile insegnare la creatività, come si possa prescindere dal talento... Sono obiezioni corrette, ma è come se partissimo dal presupposto che scrittori si nasce e non si può diventare, a meno che uno non lo scopra da solo e, aggiungerei, per caso.
Io oggi sono convinto che attorno alla pratica della scrittura, soprattutto per quel che riguarda la nostra cultura europea e in particolare italiana, ci siano moltissimi luoghi comuni e false convinzioni che in parte anche la scuola contribuisce ad alimentare.
Io credo che la maggior parte degli aspiranti scrittori conosca poco o nulla la pratica della scrittura, proprio perché non la... pratica.
Si preferisce piuttosto rimanere nella convinzione che solo chi ha talento va avanti, e che comunque rimarremo sempre dei geni incompresi, e che se solo avessi più tempo, e se solo la maestra non mi avesse sgridato quando ero piccolo, e se solo mia mamma... eccetera

D: A questo punto, quali sono invece i tuoi consigli che ti senti di dare agli aspiranti scrittori?
R: Di scrivere. Banalmente. Di coltivare questa pratica in modo costante, quotidiano. Ho letto e sto leggendo moltissimo sull'argomento, e se c'è un punto sul quale tutti gli autori e gli insegnanti di scrittura creativa concordano, è proprio questo. "Butt in chair", cioè metti il sedere sulla sedia, e scrivi. Punto. Solo dalla pratica costante può venir fuori qualcosa di buono. Certo, questo richiede molta pazienza, ed il fatto di aspettare per vedere e ottenere qualcosa è per certi versi molto distante dal modo in cui la nostra società ci ha abituato nei confronti delle cose che desideriamo di più.
Ma, temo, non ci siano scorciatoie stavolta.

D: Qual'è invece la sfida che vuoi lanciare ai nostri lettori?
R: La stessa che ho lanciato io a me stesso. Cioè di ridisegnare la propria giornata in funzione anche solo di 5 minuti solo per noi da dedicare alla scrittura. Solo quando ci provi ti rendi conto di quanto è difficile farlo, quanto sembri davvero un equilibrismo impossibile. Il lavoro, la famiglia, gli impegni, sembra che non ci sia posto nemmeno per quei pochi minuti al giorno che dedichiamo a noi stessi. Io vi dico: anche se doveste "ridisegnare" daccapo la vostra giornata, provateci. Credo sia l'unico modo davvero efficace per riuscire ad avere una "writing life", come la chiamano gli americani.

D: Grazie Luca per i tuoi preziosi consigli... un'ultima domanda, chi volesse "seguirti" dove ti trova online?
R: Mi trovate su scritturacreativa.com, dove segnalo spesso iniziative di formazione legate alla scrittura creativa in tutta Italia, oltre a concorsi di scrittura e letture consigliate. Tutto quello che riguarda invece la mia attività professionale e i progetti personali, cerco di documentarli sul mio blog personale, ww.lucalorenzetti.it.

Grazie per l'intervista Luca; volete essere ospiti della nostra rubrica? scrivetemi davide.giansoldati [at] gmail.com.

Potete trovare tutti i libri scritti da Luca Lorenzetti sul portale www.panelibri.com.

Nessun commento: