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Oggi parliamo della rabbia, di quella rabbia che a volte ci assale e ci spinge quasi a distruggere tutto quello che incontriamo per strada.
Prendiamola quella rabbia e guardiamola dritta negli occhi.
Prendiamola e plasmiamola come se fosse semplice argilla.
Plasmiamola e diamole forma di versi e parole.
Che queste parole colpiscano con forza chi le legge, facendogli sentire l'intensità di questi sentimenti.
Davide
2 commenti:
la faccia del signore nella foto è impressionante. è talmente arrabbiato che mostra senza imbarazzo le gengive spoglie lì dove ha perso qualche dente (forse è arrabbiato perché rimpiange di non aver trattato bene i suoi denti). inoltre, tiene le mani in una posizione che sembra essere impazzito dopo aver saputo dei saldi ai grandi magazzini. il mio non è un commento rabbioso, è un commento perplesso...
cazzate. quella non è rabbia, è frustrazione da ego non soddisfatto, quando la rabbia è reale, vera, non si può plasmare e non basta un foglio di carta, bisogna scriverlo urlando urlando urlando senza svegliare nessuno.
basta riempire la scrittura di inutile buonismo e utilità.
M a u v e
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