Continua la nostra serie di interviste a scrittori ed esperti del mondo dell'editoria.
Questa settimana parliamo con Jack Anima, scrittore abruzzese di racconti liberamente consultabili sulla sua pagina di MySpace.
D: Ciao, in molti se lo chiedono, ma chi è Jack Anima
R: Ciao Davide. Jack è un personaggio nato solo l'anno scorso e principalmente scrive nel blog, ma che ha anche pubblicato con un noto editore romano.
D: Che novità bollono in pentola?
R: Sto scrivendo un romanzo. E' un lavoro che porto avanti da alcuni mesi, con molta lentezza, perché sono affascinato dai racconti brevi che spesso portano via tempo alla scrittura del romanzo. Inoltre, sto collaborando con alcuni attori di teatro, scrivendo per loro monologhi e piccoli testi teatrali.
D: Come è nata la tua passione per la scrittura?
R: Con un racconto di fantascienza che ho scritto quando avevo 13 anni. Mi ricordo che ha provocato il mutismo della mia famiglia a tavola quando mio fratello, per farmi uno scherzo, l'ha letto ad alta voce. E' stata una vera tragedia! Sono corso in cameretta e non sono uscito fino a sera.
D: E poi? Cos'è successo?
R: Quel racconto è come se avesse fatto nascere una consapevolezza. Di certo non per il risultato ottenuto, ma sentivo che la scrittura serviva, era un modo per elevarsi, per conoscersi e far conoscere. Da quel giorno in poi ho scritto per puro piacere, anche per tenermi lontano dai problemi della periferia in cui sono cresciuto, per avere alternative, per differenziarmi.
D: Vuoi raccontare ai nostri lettori dove sei cresciuto o è un segreto per rendere più misterioso il tuo personaggio?
R: Sono nato a Milano ma ci ho vissuto solo per pochi mesi dalla nascita. Sono cresciuto nella periferia di una città di provincia qui in Abruzzo. E' stata un'infanzia comune a molti miei coetanei, ovvero tra la polvere dei garage e il cemento delle case in costruzione. Un'infanzia in cui ogni giorno bisognava difendersi da teppistelli più o meno cresciuti e scegliere tra alternative più o meno sbagliate. Poi ho imparato che è meglio cercare di avvicinarsi con una mano tesa al posto che imparare a fare a pugni, anche se qualche volta, a pugni, c'ho fatto davvero.
D: Mi parli di aver scritto racconti, ne scrivi parecchi?
R: Abbastanza. Molti non finiscono nel blog, ma sono dei veri e propri allenamenti; credo molto nella costanza, nel metodo e nella cura di alcune linee guida della scrittura, oltre che nel continuo confronto con altri scrittori, un vero e proprio scambio di passione creativa.
D: Quali sono le tue linee guida?
R: Sicuramente la lettura e l'analisi dei classici della letteratura e la loro successiva interiorizzazione. La musicalità: faccio molta attenzione al suono delle parole e al loro accostamento. Per finire, il continuo raffronto critico tra ciò che scrivo e ciò che è stato scritto dagli autori che reputo per me come "stelle polari".
D: Vuoi dirci qualche nome?
R: Sicuramente Fante, Carver, ma andando indietro anche Wilde, D'annunzio, Joyce. Guardando i contemporanei Marquez, J.S. Foer, Alice Munro e Douglas Adams.
D: Se volessi dare agli aspiranti scrittori alcuni consigli pratici...
R: Avere la costanza nella scrittura, scrivere ogni giorno, anche se per poco tempo, ma scrivere tutti i giorni. Leggere molto (anche se è inflazionato, è un consiglio sempre valido) e non pensare mai "Scrivo solo per me stesso", perché non è mai così: si scrive sempre anche per gli altri.
Quando si pensa che si sta scrivendo anche per gli altri, la nostra maestria nel comunicare, migliorerà: uno scrittore che non comunica, difficilmente diventerà un buon scrittore.
D: Tornando ai tuoi racconti: dove trovi le idee? Da dove arriva la trama?
R: La trama nasce quasi sempre da una piccola idea: può essere un botta e risposta di un dialogo o un'immagine precisa, un volto, un'espressione, un sogno, un incubo. Credo che essere sensibili aiuti molto la scrittura. E' come se fossimo delle spugne, o delle calamite: ascoltare, parlare, discutere sono tutti ottimi modi per aiutare la sensibilità di scrittori.
D: Come nascono le tue "piccole idee"?
R: Molto spesso in moto o mentre cammino, quasi mai a casa. Alcune volte le idee mi vengono nel letto, in quei secondi prima di dormire, per questo motivo non faccio mancare mai il blocknotes sul comodino.
D: Le sviluppi subito o le lasci decantare?
R: No, le segno solo sul blocknotes: se davvero l'idea è buona sarà l'idea stessa a venirmi a cercare, io ci sono sempre. Il problema è d'estate, perché ho solo il costume e non so dove mettere il blocknotes (ride).
D: Lo chiederemo alle tue ammiratrici allora... Bene per concludere, per restare in tema con il nostro blog, lancia lancia la tua sfida creativa ai nostri lettori...
R: Scrivete senza freni, non pensate di essere guardati o spiati, o che mamma e papà possano leggere ciò che scrivete, non vergognatevi! E ogni giorno spostate un po' più in là il vostro limite cercando sempre la soddisfazione da ciò che avete scritto!
Chiudiamo l'intervista girando la sfida ai nostri lettori: siete pronti per accettarla?
Se volete essere ospiti della nostra rubrica, mandate una mail a segreteria@eallaenne.it.
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