E se provassimo a prendere carta e penna e a scrivere tutto, ma proprio tutto quello che ci passa per la mente?
E se mettessimo da parte la
censura, il
giudizio ed andassimo a braccetto con la scrittura di getto?
E se aprissimo la nostra mente e ogni singola parola finisse su carta?
E se ora provaste a farlo voi? ;-)
Davide
3 commenti:
Free writing?
Io ho fatto qualcosa del genere, in un periodo in cui sentivo l'inconsistenza del vivere... Un pensiero fisso, le immagini di una scena carica di dolore e significati, mica tanto tempo fa. Ne è uscito questo delirio, buttato giù di getto:
Io lo so perché
Lo so, perché questo mondo non sa ascoltare, non sa leggere, non sa capire.
Andare oltre le parole vuol dire andare oltre l’apparenza. È faticoso, pure noioso.
C’è rumore, il rumore anche delle parole: chi sa parlare sa comunicare e in questo mare profondo di superficialità, chi sa parlare sa incantare.
Non contano i contenuti, o meglio, con le parole i contenuti possono essere fittizi, come un poeta incanta i suoi lettori con la lirica del suo sublime annerire la carta, allo stesso modo, il cantore incanta la platea con versi suggestivi. Che importa se nella realtà è diverso, se ciò che traccia sul foglio immacolato è puro frutto di immaginazione.
Anzi, tanto più riesce con la parola - verbale o scritta - tanto più copre le sue lacune reali.
Quanti esempi di persone dai nobili gesti, che tali restano, però.
Abbiamo costruito e stiamo consolidando una società irreale, virtuale.
E chi non parla?
Chi non sa usare l’arte affabulatoria?
Ahi meschino, che inutilità!
Parole urlanti chiede la sorda società, vere o false, la discriminante è irrilevante.
Parole urlanti che urlano anche quando sussurrano. Basta saperle pronunciare, comporre armoniosamente.
Il resto è noia e chi tace acconsente.
È normale, in questa società, diventare invisibili, trasparenti: se non urli non ti “vedono”. Se non sai comunicare non esisti, a nulla servirà il tuo cuore e i tuoi contenuti. Sei un contenitore pieno, troppo pieno di cose vere per essere aperto.
È normale che l’apparenza conti più dell’essenza.
È normale diventare anoressici in questo mondo che adula l’immagine, la facciata, un corpo statuario, un contenitore simil-vuoto. Una mano che sa scrivere bei versi, una suggestiva lirica, o una bocca che sa parlare, sopravvive, se non emerge.
Se non sai urlare, sei invisibile, non esisti e tutto il resto è noia.
È normale volersi stordire, massacrare prima che lo facciano gli altri, se non altro, per il privilegio di scegliere lo strumento di annientamento.
Lascia stare, non sforzarti di capire, non ti crucciare.
È normale che dove finiscano i tuoi pensieri, debba in qualche modo iniziare una corda.
Sì, è normale che il tuo pensiero muto, incontri prima o poi una corda.
Quanta forza in queste parole...
incredibili...
A me non mi piace proprio la scrittura di getto, pero', si', kristalia ha scritto alcuni passaggi davvero incredibili
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